Il Vbac in casa di Sarah

La data presunta era il 13 aprile. Uh oh, venerdi’ 13! Non mi piaceva soprattutto dopo aver lavorato sui film horror e visto scene di rabbia di un certo noto regista e poi, “ah ecco perche’, oggi e’ venerdi’ 13” e se ne ando’ a casa.. Anyway, ho chiesto alla mia bimba Marianna di 3 anni e mezzo, “quando arriva il frattellino secondo te?” “Quando viene nonna”. Il 12 aprile casa era finalmente pronta dopo un lungo trasloco, la borsa pronta per l’ospedale, una data con un cesareo prenotato per il 18 che non volevo raggiungere o andare a fare. Appena arrivata mia mamma dall’Irlanda il 12 sera alle 21:30, stiamo per mangiare quando mi alzo di corsa dopo un po’ di doloretti, sempre un po’ peggio, e si rompono le acque. Penso. I dolori intensificano e fra un po’ arriva la mia ostetrica. “Ci siamo per davvero” disse, un po’ sorpresa. Non avevo idea cosa aspettarmi come tempi e dolori. Con la prima era un cesareo a 37 settimane e niente travaglio. Poi tutte raccontano cose diverse…

Nel giro di poco ero a 6 cm di dilatazione, poi mi e’ venuta la brillante idea di rimanere a casa. Non c’è voluto molto a convincere la mia ostetrica ma non avevo idea di cosa comportasse (cercava disperatamente qualcuno al telefono per portarle la sua borsa degli attrezzi). Sapevo solo che non volevo mettermi in macchina e attraversare la citta’. Intanto vado avanti per conto mio con le contrazioni, per terra a carponi, gamba sulla spalla della mia ostetrica, urli di dolore, o “esercizi di yoga”, come disse mia mamma a Marianna. Ops.

La mia bimba mi diede un bacio prima di andare a nanna. Il papa’ si divideva fra fare l’assistente, “portarmi tutti gli asciugamani della casa” e cantare la ninna nanna alla piccola e portarmi un secchio per vomitare. La mano della mia ostetrica che mi massaggiava la schiena e cantava “aaah” e i baci dell’ amore mio mi calmavano. Spingo, accorvaciata, poi sul water, la mia ostetrica a controllare il battito, la testa del bimbo, torno in camera. Il fidanzato della mia ostetrica era arrivato qualche minuto prima con la borsa degli attrezzi. Ero abbracciata all’ amore mio, in piedi, ballando da un piede al altro quando grido “he’s coming!”. Corre la mia ostetrica e lo raccoglie. Un bel bimbo, (3.9 chili) pieno di capelli! Wow!

Sangue dappertutto, mi sdraio, strappano una bottiglia di vino e voila’! Ce l’abbiamo fatta! Che bel lavoro di squadra. La mia povera mamma era spaventata dagli urli, il sangue, ma ha visto uscire suo nipotino, nonche’ pulito tutto il sangue dopo! Per una volta tutto il sangue non faceva parte di un film horror, ma di una bellissima scena d’amore, e il bimbo e’ nato il 12 aprile alle 23:57! Mi ero lacerata, e la mia ostetrica mi ha dato due possibilità, o punti, o stare ferma al letto per cinque giorni, a parte andare in bagno e per mangiare. Sto al letto! Niente punti e si è guarito benissimo.

Marianna si era svegliata alle 4 di notte e abbiamo dormito tutti quattro nel lettone, stanchi ma felicissimi! E’ stata un’esperienza davvero speciale e in qualche modo ha cancellato il dolore e il trauma che ho subito con la prima nascita. Un grazie dal cuore alle donne forti e ottimiste che mi hanno seguito e incoraggiata con il vbac – la mia mitica Ostetrica,  l’osteopata con le mani magiche, e l’insegnante di yoga.

Ieri Marianna mi fa, “mammy, ti volevo chiedere.. ma tu hai spinto o il bambino ha fatto plop?”

Tutti e due, io ho spinto e lui ha fatto plop”. Era cosi’ facile 😉

Il parto in casa di Daniela

Non passa giorno che io non pensi al mio giorno più bello…. Quello della mia nascita…. Quando all’improvviso, tutto è cominciato, non sapevo che cosa sarebbe accaduto, ma non importava… non avevo bisogno di saperlo.. immersa in uno strano oblio, sentivo dentro ed intorno serenità, coraggio, forza, fiducia, orgoglio, e la potenza di milioni di nascite prima di me che mi guidava minuto per minuto e rivelava pian piano il senso di ciò che stava avvenendo… non ho mai avuto fretta, non ho mai avuto paura… perché voi eravate lì per me… il vostro tempo per me… il vostro incoraggiamento per me… il vostro sapere antico.. la vostra energia… solo per me.. e poi finalmente, nel silenzio, nel calore, nella penombra mi avete accolta…. sono nata.. sono mamma…

Nel momento in cui nasce un bambino, nasce anche la madre. Lei non è mai esistita prima. Esisteva la donna, ma la madre mai. Una madre è qualcosa di assolutamente nuovo.” (Osho)

…ed io non smetterò mai di ringraziarvi per avermi fatto questo regalo…. per aver accolto me e Bianca allo stesso modo… con la stessa importanza, la stessa considerazione.. troppo spesso la donna viene considerata un mero “operatore” che deve far nascere questo bambino… ad ogni costo… in fretta…. non importa come e dove… senza rispetto.. come se il bambino fosse qualcosa di estraneo a lei…. io e Bianca siamo nate insieme.. con i nostri tempi, tempi che solo noi conoscevamo e che ci dettavamo a vicenda, io aiutavo lei e lei aiutava me; mi chiedo come si possa pensare di poter e dover interferire con questo magico dialogo…

Vi ringrazio per avermi accompagnata, sostenuta, incoraggiata, consigliata, accudita.. mi avete fatto sentire forte e “capace”… ed è così che dovrebbe sentirsi ogni madre che viene al mondo con il suo bambino.

Questo piccolo regalo (fatto “letteralmente” con le mie mani…e si vede!!) è più che altro un simbolo.. mi piacerebbe che indossandolo provaste anche solo per un attimo ciò che voi regalate ad ogni donna: calore, accoglienza e dedizione..